In Memoria di  
 
    Filippo Maria Tripolone

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PrPremio

"Filippo Maria Tripolone"
XII^ 2013

I vincitori della sezione On-Line

 

I° Premio Daniele Barbisan

L'ULTIMO APPUNTO DI ALESSANDRO DETTO “ALE


La lunga lettera–diario “L’ultimo appunto di Alessandro” racchiude un’infinità di messaggi: dramma, voglia di sapere, legame affettivo, disperazione e abbandono. È la storia triste di Ale, un ragazzo spezzato dalla malattia prima ancora di iniziare a camminare lungo la via della vita, una storia che tocca il cuore perché ci sono le varie fasi di un male che colpisce prima il fisico e poi anche l’anima. Ale ha preso la triste decisione di porre fine alla sua lotta. Nel suo dramma non dimentica i suoi genitori, perché ad unirli per sempre c’è la forza dell’affetto. Un semplice “ciao” per separarsi da loro, lasciando dietro di sé un terribile silenzio. Si tratta di pagine di vita vissuta che fanno riflettere sia sul grande coraggio iniziale del ragazzo, ma soprattutto sulla sua stanchezza psicologica che sarà più devastante del suo male.                                                                       

                                                                                                                                                                                                          Enza Conti

Daniele Barbisan Leggi Il Diario

 

PPremio dono dello scultore Prof. Carmelo Zullo

 

Scrivo questa mail per avvisarvi che pochi giorni fa sono andato a ritirare personalmente la scultura del Prof. Carmelo Zullo a Milano. L’opera è a dir poco eccezionale, ricca di significato a mio parere. Come ho anche spiegato al professore, credo che la donna rappresentata sia un’allegoria che ci rimanda alla vita reale. Numerosi sono gli ostacoli che ci imprigionano in un angolo e ci “sotterrano” fino alla vita, come le regole imposte, le mode, le sofferenze, ma la nostra voglia di “guardare fuori da quella finestra” (come in statua) non deve morire mai. Continuare ad ammirare ciò che si desidera, a sentire l’aria fresca del mondo che entra da quella finestra, a seguire le nostre passioni.
Un’opera fantastica che da concretezza agli elogi che avevo sentito prima ancora di vedere la statua. Veramente bella.
Ringrazio di cuore l’associazione Lanterna Bianca per l’opportunità, ringrazio quest’ultima anche per la gentilezza, la cordialità e la professionalità con cui ha lavorato. È stata un’esperienza che ricorderò per sempre.
Grazie di cuore. 
Barbisan Daniele

 

Carmelo Zullo Visita il sito

II° Premio Mariella Scuderi

“AMARO.... MATERNO AMORE”

In questo diario l'autrice mette in risalto quel legame d'amore fra madre e figlio che rimane inscindibile ed oltrepassa i confini della vita, spingendosi fino all'eternità, ma l'ingrato destino dovuto certamente alla poca professionalità di un malcapitato dottore, riesce a turbare, speriamo non per sempre, l'armonia di una santa famiglia, che comunque con speranza e devozione si affida alla Madre di tutte le madri per lenire quel dolore lacerante che strugge il cuore. Marco sarà comunque la gioia di questa casa e nel tempo sarà anche quel legame che riunirà attorno a se tutta la famiglia, perché chi vive nel Signore non può dimenticare il comandamento più importante che dice: “ Amatevi come io vi ho amato”.

                                                                                                                                                      Salvatore Maugeri

 

Premia , Presidente "La Lanterna Bianca" De Cola Nunzia , Mariella Scuderi Leggi il Diario

 

III° Premio Sebastiano Bandieramonte

IL PAZIENTE E LA LE-MIA

“Il paziente e la le-mia” è la storia vissuta da Sebastiano Bandieramonte con la sua malattia. Egli parla alla sua compagna d’avventura, che alla fine si è resa nemica fino ad accompagnarlo in una altra dimensione, o meglio come scrive egli “alla fine del suo pellegrinaggio terreno”. Nelle pagine ben evidente è la contrapposizione tra i due in un rapporto di amicizia e conflittualità. Bandieramonte non nasconde il suo malessere, ma sempre con fiducia spera di poter combattere il suo nemico. Nel suo diario c’è anche tanta gioia nell’ammirare la natura, alla quale egli era molto legato. L’Autore spesso parla di mistero, di rassegnazione, di coraggio di continuare a lottare confidando nella forza della fede. Egli dedica le ultime pagine a Filippo Maria Tripolone e da uomo credente ricorda la sua presenza e i suoi scritti. Tra speranza e voglia di combattere il nemico, l’Autore lascia una grande eredità ed è quella di non fermarsi mai ma di proseguire il viaggio con il sorriso sulle labbra.

                                                                                                                                                                      Enza Conti

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IV° Premio Armando Jadeluca

Da L’Aquila a Kosice (3:32) Leggi il Diario

 

V° Premio Antonio Giordano

U Crivu Leggi Il Diario